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COSTELLAZIONE DELL'ARIETE

La costellazione dell’Ariete è la prima delle dodici costellazioni dello Zodiaco e la troviamo tra i Pesci ed il Toro. E’ una delle 88 costellazioni moderne ed è citata da Igino nella sua Mitologia Astrale, opera che racconta miti e leggende legate ai nostri astri per spiegarne le origini. Sulla costellazione dell’Ariete ci sono fondamentalmente due storie: la prima vuole che essa sia nata dal catasterismo dell’ariete che salvò Frisso dal suo ingiusto sacrificio; la seconda, invece, narra che l’animale in questione sia legato alla spedizione di Dioniso in Africa e il dio sarebbe l’artefice della costellazione. Ma ora vediamo bene nel dettaglio.

immagine costellazione dell'ariete

Le origini della costellazione dell'Ariete

Il salvataggio di Frisso

Atamante, re di Orcomeno (o della Tessaglia, a seconda della variante del mito) aveva avuto dalla moglie Nefele (Nuvola) i figli Frisso ed Elle. Ebbe poi una seconda moglie, Ino, zia di Dioniso e figlia di Cadmo e Armonia. Ebbene, ad Ino non stava simpatico Frisso, o forse se ne era invaghita. Insomma, per liberarsene o per vendicarsi di un suo rifiuto, pianifica un sabotaggio del raccolto: fa tostare i semi del grano, così che non possano germogliare e crescere. Atamante si trova ad affrontare una carestia e, per capirne la causa, invia degli uomini a chiedere un responso all’oracolo di Delfi. Ino convince questi uomini a svelare al marito che solo sacrificando il primogenito si risolverà la crisi. Atamante ci crede e, mentre sta per sacrificare suo figlio Frisso, Nefele, madre del ragazzo, spedisce un ariete volante dal manto dorato che si carica in groppa sia Frisso che sua sorella Elle.

Il catasterismo dell'ariete

L’ariete trasporta i due ragazzi attraverso l’Ellesponto (che prende il nome proprio da Elle, che purtroppo cadde dalla groppa dell’Ariete nel mare che si trovava al di sotto). Frisso invece riesce ad arrivare in Colchide; qui sacrifica l’ariete a Zeus per poi appendere il suo manto nel bosco di Ares. Questo manto è l’oggetto delle avventure degli Argonauti: il vello d’oro. Nefele, come ringraziamento verso l’animale per aver salvato suo figlio, lo trasferisce tra le stelle formando la costellazione dell’Ariete. La costellazione è tipica della stagione in cui si semina il grano, quasi a farsi beffe di Ino che aveva sabotato le messi. Secondo una variante del mito, sarebbe stato l’ariete, una volta portato in salvo Frisso, a spogliarsi del suo vello dorato per donarlo al ragazzo e poi lui stesso si trasferì tra le stelle. 

Seconda un’altra versione, non fu Ino a tramare la morte di Frisso, bensì Biadice (o Demodice), moglie del re di Iolco, Creteo (fratello di Atamante). Biadice era innamorata di Frisso ma siccome lui non la calcolava, lei si inventò che aveva cercato di violentarla. Creteo pretese quindi che Frisso venisse giustiziato; da questo punto in poi la storia concorda con quella raccontata poco fa.

Dioniso in Africa

Una terza versione, completamente diversa, trova l’origine della costellazione dell’Ariete nella spedizione di Dioniso in Africa. Dioniso e il suo esercito giungono in una terra chiamata Ammode per la tanta sabbia presente; sono rimasti senza acqua e non riescono a trovarla da nessuna parte. I soldati, accaldati, stanchi e sporchi, improvvisamente vedono un ariete che passeggia tranquillo e si lanciano al suo inseguimento. A un certo punto, l’ariete sparisce e i soldati si fermano; proprio in quel punto trovano finalmente una fonte d’acqua. Dissetati e contenti, riferiscono l’accaduto a Dioniso che fa costruire un tempio a Zeus Ammone in corrispondenza della fonte; qui Zeus viene raffigurato con delle corna di ariete.

Quanto all’ariete, lo colloca tra le stelle facendo anche in modo che sia il primo segno, poiché ha guidato bene il suo esercito. Inoltre decide che, quando il sole attraversa la costellazione, tutto possa crescere e rigenerarsi, così come l’animale ha dato modo al suo esercito di ristorarsi.