GIACINTO

Il mito di Apollo e Giacinto rientra tra le storie d’amore più tragiche, facendo compagnia a quelle di Dafne, Piramo e Tisbe o del girasole. Ma non solo, nasconde una “curiosità mitica“; ci vuole spiegare come sia nato un bellissimo fiore: il giacinto. Nella mitologia greca e romana, Giacinto è un fanciullo di Sparta, di cui Apollo si è innamorato follemente semplicemente guardandolo…

Apollo & Giacinto

Talmente innamorato, il Dio va a trovare l’amato a Sparta, lasciando addirittura Delfi senza nume tutelare per un lungo periodo di tempo. Il suo amore per il ragazzo gli fa quasi dimenticare delle arti, tanto che non tocca più la lira e il suo arco si impolvera; trascorre il suo tempo solo al fianco di Giacinto, andando a pesca o a passeggio con lui e custodendo i suoi cani. Solo uno sport non resta ignorato: il lancio del disco, in cui il dio istruisce il fanciullo spartano. E così, un giorno i due decidono di sfidarsi proprio al lancio del disco. Si spogliano e si spalmano di olio, per poi iniziare la loro gara. Purtroppo, la tragedia è dietro l’angolo; infatti, di Giacinto si è innamorato anche il vento Zefiro, che ribolle di gelosia e con un soffio devia uno dei lanci di Apollo. Il disco colpisce e ferisce mortalmente Giacinto al viso, che si accascia a terra. Apollo, disperato, lo prende tra le braccia e tenta di salvarlo con l’arte della medicina, ma purtroppo nulla poteva contro quella ferita e la vita del suo amato si spegne lentamente tra le sue braccia. Dove è colato il sangue di Giacinto, nascono dei fiori, dei gigli rossi che prendono appunto il nome di giacinti; pare che Apollo abbia inciso in questi fiori l’iniziale di Giacinto (Y) o il suo grido di dolore (AI). A Sparta, in sua memoria in quanto sua patria, si celebravano ogni anno le Giacinzie.

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