Home » Mitologia » Mitologia Greca e Romana » Apollo
il dio apollo
Chi è Apollo: Le caratteristiche del Dio
Il dio Apollo nasce dalla titana Leto e dal dio Zeus ed è fratello gemello della dea Artemide. Ha come principale arma l’arco e le frecce e altri attributi del dio sono la lira e l’alloro. Ma chi è Apollo? Ora proveremo a rispondere alla fatidica domanda: “Apollo è il Dio di cosa??” Le caratteristiche di Apollo, le sue timaì, cioè ciò che sovrintende, controlla o su cui può esercitare un’azione determinante, sono diverse. Apollo è fondamentalmente il dio delle arti: quella divinatoria, musica e poesia, medicina e potere delle erbe e anche lo sport. E’ in grado di conoscere presente, passato e futuro. Infatti, ha appreso dal Dio Pan l’arte della profezia e l’ha fatta sua, padroneggiandola. Ha un suo tempio a Delfi, dove la Pizia, sua sacerdotessa e oracolo, ascolta i suoi responsi e li comunica a chi si reca lì per sapere cosa fare in una particolare situazione, per chiedere consigli o conoscere il suo futuro. Musica e poesia sono sempre ricorrenti e strettamente legate ad Apollo. La medicina e il potere delle erbe sono state scoperte da lui e poi perfezionate da suo figlio Asclepio. Anche lo sport rientra tra le sue tante sfere di influenza: il tiro con l’arco più di tutti, naturalmente, ma anche il lancio del disco. A Delfi, istituirà giochi e gare sportive: le pitiche. Oltre tutto questo, Apollo è il dio del sole romano; nel senso che Apollo, per i romani, assume funzione di dio del sole, mentre per i greci l’onore è dato ad Elio. Ecco, con questo dovremmo aver risposto a chi si chiede di cosa è il Dio Apollo, ma continuate la vostra lettura per maggiori approfondimenti.
Pitone e il tempio a Delfi
Le Pitiche del Dio Apollo
Apollodoro ci racconta che Apollo, andato a Delfi (nell’attuale Focide) per la prima volta, uccide il serpente Pitone che gli impediva di avvicinarsi alle celebri esalazioni da cui trae i suoi responsi. Altre versioni narrano che Pitone, inviato da Era gelosa, inseguiva e tormentava sua madre, Leto, durante la sua continua fuga alla ricerca di un posto sicuro dove poter partorire Apollo e Artemide. Appena nato, Apollo si mette alla sua ricerca e lo insegue fino a Delfi, dove lo uccide e dove lui stesso erige il suo tempio.
Sede del serpente Pitone, Delfi in origine si chiamava Pito e la stessa Pizia deve a lui il suo nome. Per ricordare l’uccisione del serpente e celebrare la sua vendetta, il dio Apollo diede inizio alle pitiche, gare e giochi sportivi il cui vincitore riceveva una fronda di quercia come premio. Perché non l’alloro? Beh, perché Apollo non aveva ancora incontrato Dafne, ed è da questo mito che l’alloro diventa sacro ad Apollo.
Chi è il dio Apollo per i Romani
Il Dio del Sole romano
Vi starete chiedendo: ma non era il dio del sole? Tecnicamente, è l’Apollo romano ad assumere questo ruolo di dio del sole. Per i greci, era il titano Elio, quasi inesistente nei testi latini ma se ci pensate, quando si fa riferimento a qualcosa che abbia a che fare con il sole, troviamo sempre la radice -elio (la teoria eliocentrica, per fare un esempio). Un piccolo contrasto però l’abbiamo notato: Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta la storia di Fetonte, figlio del sole che si impunta a voler guidare il carro del padre e fa una bruttissima fine. Ebbene, Ovidio sembra identificare il padre di Fetonte con Apollo ma allo stesso tempo si riferisce a lui come “figlio di Iperione”. E indovinate un po’ chi era figlio di Iperione? Elio! Non di certo Apollo, che sappiamo tutti essere figlio di Zeus.