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Le dodici fatiche di Ercole ( o dodici fatiche di Eracle)
In questo articolo affrontiamo uno dei miti più conosciuti su quello che è l’eroe per eccellenza non solo nella Teogonia di Esiodo ma forse in tutta la mitologia greca e romana. Fin dalla sua nascita Eracle (o Ercole per i romani) subisce le ripercussioni di essere il frutto di un tradimento di Zeus, tanto che il suo nome di battesimo, Alcide, verrà sostituito da “Eracle”, che significa “la gloria di Era”. Le dodici fatiche infatti, gliele comanderà Euristeo, re di Micene e cugino del nostro eroe, su consiglio proprio di Era, che cerca costantemente di far fuori l’eroe. Euristeo è diventato re per mano di Era: Ercole stava per nascere e Zeus disse che chi fosse nato in quell’istante sarebbe diventato re di Micene. Era fa in modo che la nascita di Eracle venga ritardata e anticipa quella di Euristeo, che in questo modo salirà al trono. Anni più avanti, dopo aver ucciso i suoi stessi figli a causa della pazzia scatenatagli da Era, l’ancora Alcide si auto esilia da Tebe. Viene purificato e va a Delfi per chiedere un responso. La Pizia, sacerdotessa di Apollo, per la prima volta lo chiama “Eracle” e gli dice di andare a Tirinto per servire Euristeo e affrontare quelle che poi verrano chiamate “le dodici fatiche di Eracle” o, secondo i romani “le dodici fatiche di Ercole”.
Le dodici fatiche di Ercole - I. Il leone di Nemea
![Il leone di Nemea: protagonista della prima delle dodici fatiche di Eracle](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Leone-di-Nemea-fatiche-di-Eracle.jpg)
La prima delle dodici fatiche di Ercole è portare ad Euristeo la pelle del Leone di Nemea. Arrivato a Nemea e scovato il leone, Eracle inizia a tempestarlo di frecce ma il leone sembra invulnerabile. La sua pelle non può essere scalfita da nulla ed Eracle lo intuisce presto. Così, si lancia a mani nude all’attacco, riuscendo a incastrarlo in un angolo di una grotta per poi prendergli il collo con le braccia e strangolarlo. Ora, se nulla può scalfire la pelle del leone, come fa a scuoiarlo per portarla ad Euristeo? Usando gli artigli affilati del leone stesso. Compiuta la prima fatica, torna a Tirinto dove Euristeo, terrorizzato dalla forza di Eracle, gli vieta l’ingresso in città per il futuro. Il coraggioso Euristeo si va anche a nascondere in una giara di bronzo sotto terra e le fatiche successive saranno comunicate da un suo messaggero.
Le dodici fatiche di Ercole - II. L'idra di Lerna
![L'Idra di Lerna, la cui uccisione costituisce la seconda delle dodici fatiche di Eracle](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Idra-di-Lerna-fatiche-di-Eracle.jpg)
Nella seconda fatica, Ercole deve uccidere l’Idra, altra creatura figlia di Echidna e Tifone, che devasta le pianure di Lerna. Ha un corpo enorme di cane e nove teste di serpente, tutte mortali tranne quella centrale e un alito pestifero che la rende inavvicinabile. Accompagnato dal nipote Iolao, figlio del fratello gemello Ificle, arriva a Lerna e costringe l’Idra a uscire dalla palude scagliando frecce infuocate. Appena vede il mostro, si lancia all’attacco e inizia a mozzargli le teste. Ma al posto di ogni testa tagliata, subito ne ricrescono altre due. Era intanto manda un granchio gigante a infastidire l’eroe ed Eracle si sente morsicare un piede; con nonchalance lo calpesta e lo schiaccia. Era, per riconoscenza, trasferisce il crostaceo tra le stelle, che forma la costellazione del Cancro. Iolao incendia il boschetto vicino e con alcuni tizzoni ardenti cauterizza le cicatrici delle teste tagliate all’Idra. In questo modo, queste non ricrescono ed Eracle riesce ad arrivare all’unica immortale e uccidere finalmente il mostro. Seppellisce la testa dell’idra e poi intinge tutte le frecce nella sua bile velenosa, rendendole estremamente fatali. Tornato a Tirinto, scopre che questa impresa non è valida, perché compiuta con l’aiuto di Iolao.
Le dodici fatiche di Ercole - III. La cerva di Cerinea
![La cerva di Cerinea, la cui cattura è oggetto della terza delle dodici fatiche di Eracle](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Cerva-di-cerinea-fatiche-di-Eracle.jpg)
La terza delle dodici fatiche di Eracle, è catturare e portare ad Euristeo la cerva di Cerinea. Questa bellissima cerva ha le corna dorate ed è sacra ad Artemide, perciò del suo sangue non si può versare neanche una goccia. Ercole quindi cerca un modo per catturarla senza ferirla e passa un anno intero al suo inseguimento. Neanche Artemide, la dea della caccia, è riuscita mai ad avvicinarsi a questo bellissimo animale. Perseverando nell’inseguimento, Eracle finalmente si avvicina alla cerva, che ormai è stremata dalla fuga e si ferma a riposare. L’eroe trova un modo geniale per scoccare una freccia e colpire la cerva senza versarne il sangue e senza neanche azzopparla. E così, si rimette in viaggio per Micene, pronto ad affrontare la prossima fatica.
Le dodici fatiche di Ercole - IV. Il cinghiale di Erimanto
![Il cinghiale di Erimanto, protagonista della quarta delle dodici fatiche di Ercole](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Cinghiale-di-Erimanto-fatiche-di-Ercole.jpg)
La quarta delle dodici fatiche è catturare (vivo) il cinghiale che sta seminando il panico sul monte Erimanto. Eracle si mette in viaggio e ferma dal centauro Folo a mangiare carne arrostita. L’eroe chiede del vino ma Folo dice che non può aprire la botte perché appartiene a tutti i centauri. Ercole però lo convince e, poco dopo aver aperto la giara, gli altri centauri si precipitano lì armati. Attaccano la caverna di Folo ma Eracle li respinge; poi si ritrova a rincorrerli fino a Malea, dove si nascondono dal centauro Chirone, amico e maestro di Eracle. Scagliando una freccia ad uno degli uomini-cavalli, Eracle colpisce per errore Chirone. Chirone è immortale ma le frecce di Eracle sono impregnate del veleno dell’Idra di Lerna; la ferita è quindi incurabile e il centauro entra in un’agonia straziante perché non può morire. Prometeo allora chiede a Zeus di scambiare la sua mortalità con l’immortalità di Chirone e così il centauro può finalmente morire. Zeus concede anche il catasterismo a Chirone, che formerà la costellazione del Centauro. Messi in fuga tutti gli altri centauri, Eracle si concentra sul cinghiale e una volta stanato, spaventandolo con grida forsennate lo spinge nella neve alta dove riesce a catturarlo per portarlo e Euristeo.
Le dodici fatiche di Ercole - V. Le stalle di Augia
![Le stalle di Augia da pulire in una delle dodici fatiche di Ercole](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Stalle-di-Augia-fatiche-di-Ercole.jpg)
La quinta delle dodici fatiche di Eracle è ripulire le stalle di Augia in un giorno. Eracle va da Augia, re dell’Elide, dicendogli che avrebbe pulito le stalle in cambio di un decimo della sua mandria. Augia, pensando che Eracle non ce la farà mai, accetta. Ercole si porta come testimone Fileo, il figlio di Augia, e si mette al lavoro. Aperto il recinto delle stalle, riesce a deviare il corso dei fiumi Peneo e Alfeo, facendo poi scorrere l’acqua nelle stalle, che defluisce da una breccia che ha aperto dall’altro lato del recinto. Pulite le stalle, torna da Augia pronto a riscuotere la sua ricompensa ma questo nega di aver accettato qualsiasi scambio. Allora Eracle lo porta davanti a un giudice, chiamando come testimone Fileo che conferma la versione dell’eroe. Prima ancora che il giudice possa esprimersi, Augia caccia via dall’Elide sia Eracle che suo figlio Fileo. Euristeo giudica nulla anche questa fatica, sostenendo che sia stata svolta per “denaro”.
Le dodici fatiche di Ercole - VI. Gli uccelli di Stinfalo
![Gli uccelli di Stinfalo, protagonisti di una delle dodici fatiche di Ercole](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Uccelli-di-Stinfalo-fatiche-di-Ercole.jpg)
La sesta delle dodici fatiche di Ercole prevede cacciare gli uccelli di Stinfalo, che vivono nella foresta vicino la palude Stinfalia in Arcadia. Questi uccelli hanno la particolarità di avere piume taglienti che scagliano come dardi e feriscono l’obiettivo come se fossero lame affilatissime. Anche gli Argonauti, passando di lì, si troveranno sotto attacco degli uccelli. Il nostro eroe arriva a Stinfalo ma non riusce a far uscire gli uccelli dai loro nascondigli. Allora viene soccorso da Atena, che gli dà delle nacchere di bronzo fabbricate da Efesto. Col baccano delle nacchere, Eracle spaventa gli uccelli e questi finalmente si mettono in fuga. Eracle a questo punto tira fuori il suo arco e riesce ad abbatterli.
Le dodici fatiche di Ercole - VII. Il toro di Creta
![Il toro di Creta che deve essere catturato durante una delle dodici fatiche di Ercole](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Toro-di-creta-fatiche-di-Ercole.jpg)
La settima fatica che Euristeo impone ad Ercole, è quella di catturare il toro di Creta. Secondo una versione, è il toro in cui Zeus si è trasformato per portare Europa a Creta dopo averla rapita. Secondo un’altra versione invece, è il toro donato da Poseidone a Minosse, che avrebbe dovuto sacrificarlo al dio. Ma il toro era bellissimo, aveva un manto bianco candido e Minosse lo tenne per sé, sacrificandone un altro a Poseidone. Il dio si infuriò: fece impazzire il toro e fece innamorare Pasifae, moglie di Minosse, di questo maestoso animale; da Pasifae e dal toro, nascerà il Minotauro. Tornando a noi, questo toro impazzito se ne va in giro per Creta infuriando e spaventando la gente. Eracle riesce a catturarlo e portarlo ad Euristeo, che però lo libera di nuovo.
Le dodici fatiche di Ercole - VIII. Le cavalle di Diomede
![Le cavalle di Diomede di cui si parla in una delle dodici fatiche di Eracle](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Le-cavalle-di-Diomede-fatiche-di-Eracle.jpg)
Come ottava fatica, Euristeo pretende che Eracle gli porti le cavalle di Diomede. Diomede è figlio di Ares e governa sui Bistoni, un popolo della Tracia. E’ piuttosto diabolico e bellicoso come personaggio e le sue cavalle sono famose perché si cibano di carne umana. Eracle si mette in viaggio con alcuni aiutanti e Abdero, suo amante nonché figlio di Ermes. Arrivati dai Bistoni, si lancia all’assalto delle scuderie di Diomede; riesce a catturare le cavalle e portarle verso il mare, ma il popolo si arma e lo attacca. L’eroe lascia Abdero a guardia delle cavalle ma ahimè, queste lo divorano mentre Eracle riesce a sconfiggere i Bistoni e ad uccidere Diomede (secondo una variante, lo dà proprio in pasto alle sue cavalle). Ercole fonda la città di Abdera e porta le cavalle ad Euristeo, che le libera; queste si dirigono sull’Olimpo, dove poi vengono fatte fuori dalle belve.
Le dodici fatiche di Ercole - IX. La cintura di Ippolita
![Ippolita, la regina delle Amazzoni. Protagonista della nona delle dodici fatiche di Ercole](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/La-cintura-di-Ippolita-fatiche-di-Ercole.jpg)
La nona fatica di Eracle è andare a Temiscira e prendere la cintura della regina delle Amazzoni, Ippolita. Le Amazzoni sono donne-guerriere che pare si tagliassero il seno destro per maneggiare meglio le armi, tenendo quello destro per allattare solo le figlie femmine. Ippolita aveva avuto in dono la cintura da Ares, suo padre, in segno della sua superiorità. Dunque, Eracle si mette in viaggio con dei volontari ma arrivato sull’isola di Paro, viene attaccato dai figli di Minosse: Eurimedonte, Crise, Nefalione e Filolao, che uccidono due dei suoi uomini. Eracle uccide questi figli di Minosse; poi assedia Paro finché alcuni cittadini non gli offrono due uomini per “compensare” la perdita. Allora riprende il viaggio per Temiscira, dove Ippolita lo accoglie promettendogli anche la cintura. Ma Era, sempre pronta a sabotare Eracle, si aggira di lì travestita da Amazzone, dicendo che degli stranieri vogliono rapire la regina. Così le Amazzoni si armano e corrono ad attaccare Eracle. L’eroe sospetta un tradimento e uccide le Amazzoni, Ippolita compresa, e si prende la cintura.
Le dodici fatiche di Ercole - X. I buoi di Gerione
![I buoi rossi del tricefalo Gerione sono i protagonisti di una delle dodici fatiche di Ercole.](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/I-buoi-di-Gerione-fatiche-di-Ercole.jpg)
Come decima fatica Eracle deve rubare i buoi del tricefalo Gerione. Gerione è una creatura mostruosa con il corpo di tre uomini uniti in uno solo dalla vita in giù. Vive sull’isola Erizia, dove alleva dei magnifici buoi dal manto rossiccio, alla cui guardia ci sono il centauro Eurizione e Orto, il cane figlio di Echidna e Tifone. Attraversato il confine tra l’Europa e la Libia, l’eroe erige due enormi colonne, le famose colonne d’Ercole. Arrivato a Erizia, trova i buoi ma il cane Orto subito lo attacca. Eracle toglie di mezzo prima lui, poi Eurizione. Gerione accorre prima che gli porti via la mandria; i due si scontrano ma Eracle riesce a ucciderlo. L’eroe trasporta i buoi attraverso Oceano, nella coppa dorata donatagli poco prima da Elio, per arrivare in Liguria. Qui si scontra con due figli di Poseidone che vogliono rubargli la mandria; eliminati anche questi due, scende lungo il Tirreno e arriva a Reggio. Qui uno dei buoi scappa e va nuotando in Sicilia, dove Erice lo unisce alla sua mandria. Eracle però ritrova il bue e lo reclama ma Erice vuole restituirglielo solo dopo una gara di pugilato. Vuoi fare a pugni con Eracle? Beh, dovrai morire. Recuperato il bue vagabondo, Eracle si rimette in viaggio per Tirinto ma un tafano, inviato dalla gentile Era, lo tormenta e fa disperdere i buoi; Eracle deve rincorrerli e radunarli di nuovo. Raggruppati quelli che è riuscito a recuperare, li porta finalmente ad Euristeo, che li sacrifica ad Era (pensa le bestemmie di Eracle). Al termine di questa fatica, sono passati otto anni.
Le dodici fatiche di Ercole - XI. Le mele delle Esperidi
![Il drago Ladone custodisce l'albero delle mele delle Esperidi. E' il nemico di una delle dodici fatiche di Eracle](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Le-mele-delle-Esperidi-fatiche-di-Eracle.jpg)
L’undicesima fatica di Eracle è rubare le mele dorate delle Esperidi. L’albero dai pomi aurei fu un dono di nozze di Gea per Era e Zeus. Oltre alle Esperidi, a custodia dell’albero c’è il drago Ladone dalle cento teste, che è in grado di parlare attraverso vari suoni e voci. Per prima cosa, Ercole deve farsi dire da Nereo dove trovare l’albero. Nereo però non vuole svelarglielo; allora Eracle lo lega, mentre lui cambia continuamente forma. Appreso finalmente dove trovare le mele, Eracle si dirige verso la Libia, dove deve affrontare Anteo, assassino di stranieri che passano per la sua terra. La forza di Anteo cresce ogni volta che lui tocca terra e così Ercole lo solleva per poi spezzargli le ossa. Dopo la Libia, arriva in Egitto dove lo catturano per portarlo dal re Busiride, che sacrifica gli stranieri a Zeus. Da nove anni infatti, imperversa una carestia che, secondo una profezia, può risolversi solo sacrificando uno straniero all’anno. L’eroe riesce a liberarsi e far fuori Busiride. Riprende il viaggio e arriva sul Caucaso, dove trova Prometeo incatenato ad una montagna con un’aquila che gli divora il fegato. Eracle uccide l’aquila e libera Prometeo, che gli consiglia di mandare Atlante a rubare le mele. Il titano Atlante sorregge il cielo ed Eracle si carica di questo peso mentre lui va a prendere le mele. Quando Atlante torna con tre mele, non vuole più il cielo sulle sue spalle. Eracle gli chiede di tenerlo solo per il tempo di fasciarsi la testa ma appena Atlante lo riprende, Eracle fugge. Secondo una variante è l’eroe stesso a rubare le mele dopo aver ucciso il Drago Ladone. Finalmente può portare le mele ad Euristeo, che gliele dona; l’eroe le cede ad Atena e lei le restituisce alle Esperidi.
Le dodici fatiche di Ercole - XII. Cerbero a spasso
![Cerbero, protagonista dell'ultima delle dodici fatiche di Eracle.](https://onlymythos.it/wp-content/uploads/2024/07/Cerbero-fatiche-di-Eracle.jpg)
Per l’ultima delle dodici fatiche di Eracle, Euristeo gli impone di portargli Cerbero, il cane di Ade. Eracle va in Laconia, presso capo Tenaro, dove pare ci fosse l’ingresso agli inferi. Appena oltrepassa il passaggio, si trova bloccato da alcune ombre; vuole combatterle ma Ermes lo avverte che sono solo fantasmi e così prosegue la sua discesa. Incontra Teseo e Piritoo che sono rimasti imprigionati lì nel tentativo di rapire Persefone. Eracle prova a liberarli ma deve rinunciare perché dopo qualche tentativo la terra trema. Finalmente trova Ade e gli chiede “in prestito” Cerbero. Ade acconsente a patto che riesca a combattere e vincere la bestia senza armi. Ercole trova Cerbero alla porta dell’Acheronte e riesce a soffocarlo e fargli perdere i sensi solo usando la forza braccia. Così prende il cane e lo porta a Euristeo per farglielo vedere e poi lo restituisce al padrone Ade.