La Teogonia di Esiodo
LE ORIGINI DELLA MITOLOGIA GRECA E DEI MITI GRECI
Come spieghiamo nella pagina principale, il sito si divide in tre “categorie”; qui siete nella sezione che muove i passi a partire dalla Teogonia di Esiodo, il punto di partenza della mitologia Greca. Esiodo (VIII sec. a.C.) nasce in Beozia ed è considerato, insieme ad Omero, la prima figura storica della mitologia greca, della poesia greca. In questa opera racconta la formazione dell’universo e la nascita dei Titani e degli Dei, insieme agli spiriti, alle ninfe e alle creature che costellano i miti greci, costruendo una sorta di catalogo. Vuole raccontare la verità; promette di farlo inserendo se stesso nel racconto che apprende quanto sta per narrare dalle 9 Muse. Racconteremo qui sotto i punti salienti attraverso un piccolo riassunto. I dettagli e il mito di ogni personaggio de La Teogonia di Esiodo potete trovarli più in basso, sotto la mappa che abbiamo follemente costruito perché non stiamo tanto bene con la testa.
Entriamo nel vivo de "la Teogonia di Esiodo"
Il primo ad originarsi è Caos, dal quale emergono Gea o Gaia (la Terra), Tartaro (il baratro sotto l’ade), Eros, Erebo (quella parte di passaggio tra la terra e l’Ade, un abisso sotterraneo) e Notte. Erebo e Notte danno vita ad Etere (la luce o la parte luminosa del cielo) ed Emera (il giorno). Queste due entità sono così simili perché nella Grecia arcaica non sapevano che la luce provenisse dal Sole; i miti greci immaginano il giorno, la luce e il Sole come tre entità distinte. Poi, Notte e sua figlia Eris, per partenogenesi (cioè senza unione sessuale), generano una sfilza di divinità e spiriti che hanno quasi tutti a che fare con la sfera di emozioni negative. Nel frattempo, Gea genera da sola Urano, i monti e Ponto (il mare infecondo). Poi, dall’unione con Urano nascono i Titani, i Ciclopi e gli Ecatonchiri. L’ultimo dei Titani, Crono, evira Urano; il sangue e il seme che cadono, fecondano Gea e nascono i Giganti, le ninfe Melie e le Erinni.
la stirpe degli Dei
Insieme a sua sorella Rea, Crono dà vita alla stirpe degli Dei. Tecnicamente, lui ha cercato di impedirlo, infatti li inghiottiva uno ad uno appena nati. Rea però riesce a nascondere Zeus, l’ultimo. Quando cresce, Zeus fa il c*lo al padre e gli fa vomitare tutti i fratelli. Chissà per quanto Crono avrà sofferto di indigestione. Scoppia quindi una guerra tra dei e titani: la titanomachìa. Gli Dei vincono, avendo dalla loro parte anche ciclopi ed ecatonchiri. I ciclopi infatti regalano a Zeus il tuono e la folgore; a Poseidone, donano il tridente e ad Ade l’elmo dell’invisibilità. I titani (la maggior parte, almeno) vengono rinchiusi nel Tartaro, dove gli ecatonchiri prendono dimora a guardia delle enormi porte di bronzo che Poseidone costruisce intorno.
L’ultima battaglia importante del racconto avviene tra Zeus e Tifone: la tifonomachìa. Una lotta interminabile e violenta, dalla quale Zeus riesce a malapena ad uscire vittorioso. Colpisce con tuoni e saette il mostro, facendolo sprofondare nel Tartaro attraverso una montagna che inizia a fondersi al suo passaggio, dando origine all’Etna. Inizia il regno di Zeus, senza il quale fare la mappa sarebbe stato molto più facile visto che mezzo mondo lo ha popolato lui.