MITOLOGIA GRECA (e Romana)
Ma...esattamente, cos'è la mitologia?
La mitologia greca è un insieme di racconti e leggende che avevano lo scopo primario di spiegare fenomeni naturali, origini dell’umanità e le complessità delle relazioni umane e quindi di sentimenti ed emozioni. Ciò che noi oggi chiamiamo “miti” in origine erano “rappresentazioni” che hanno iniziato a prendere forma già con gli uomini primitivi, che non avevano la più pallida idea di cosa stesse succedendo durante un temporale, per fare un esempio, e allora la loro spiegazione più logica fu un entità superiore, un Dio, che cercava di comunicare con loro attraverso tuoni e lampi. Se gli uomini primitivi “parlavano” attraverso versi e grugniti, perché parole e linguaggi non esistevano ancora, allora sembra logico immaginare che quelli che avevano riconosciuto come divinità comunicassero con loro attraverso “segnali” che rappresentavano la loro stessa divinità. Una folata di vento? Chissà cosa ci sta chiedendo Zefiro; il sole sorge e tramonta? Elio percorre il cielo sul suo carro dorato. Rende l’idea no? Bene. Poi piano piano si sono sviluppati i linguaggi e quelle “rappresentazioni” sono diventate storie tramandate oralmente che iniziavano a forgiare la cultura, la religione e l’immaginario collettivo. Poi sono arrivati i poeti e quelle storie hanno iniziato a scriverle, imprimendole nella memoria culturale e lasciandole in eredità alle generazioni future. A questo punto lo scopo dei miti per gli antichi greci era diventato dare insegnamenti morali ed educare ai valori più importanti per la società, ma anche intrattenere. E così, lentamente e attraverso secoli e secoli di storia (compresa quella di Roma che ha integrato la cultura ellenica), la mitologia greca e romana si sono pian piano costruite, arrivando ad essere quello che oggi è un tesoro inestimabile di saggezza e conoscenza.
La morale di miti e leggende greche
In questo sito non vogliamo imbarcarci nello spiegare le morali dei miti e delle leggende greche e romane, ma ci limiteremo a raccontarli per come sono giunti a noi. Lo facciamo non per pigrizia o per ignoranza, ma perché, come ha ben detto Werner Jaeger: “Il mito è come un organismo, la cui anima si trova in via di perpetuo rinnovamento e mutamento. Il poeta è creatore d’una nuova norma di vita per l’età sua ed interpreta il mito in base a questa nuova norma e viva certezza interiore. Il mito non si mantiene in vita se non mercé l’incessante metamorfosi della sua idea, ma la nuova idea poggia sul veicolo sicuro del mito”. Con questo Jaeger vuole dire che quando un poeta racconta un mito che altri hanno già narrato decenni o secoli prima, lo fa reinterpretandolo e anche adattandolo in base al suo tempo, in base alla società in cui vive; se è vero che la mitologia greca è nata per una necessità di dare spiegazione a fenomeni naturali, alle leggi che regolano l’universo, nonché ai sentimenti e alle complesse relazioni umane, allora la morale che si vuole far trasparire da una storia può variare a seconda dell’utilizzo che se ne fa, di ciò che si vuole far capire a chi ascolterà quella storia. Il poeta dell’antica Grecia non era come i poeti che siamo abituati a studiare noi a scuola, che fanno della lettera la loro arte. Quando si è iniziato a trascrivere quello che è l’insieme di “fiabe” che col tempo hanno costituito la mitologia greca (fino ad allora tramandata oralmente) il poeta aveva una funzione specifica: era chiamato per rappresentare la comunità e la società attraverso la sua scrittura; doveva assistere e far da testimone ad eventi, celebrazioni, riti e cerimonie per imprimerli nella storia e allo stesso tempo collegarli alle leggende, ai miti che a quei riti avevano dato origine.
"Il mito è come un organismo, la cui anima si trova in via di perpetuo rinnovamento e mutamento. […]. Il poeta è creatore d'una nuova norma di vita per l'età sua ed interpreta il mito in base a questa nuova norma e viva certezza interiore. Il mito non si mantiene in vita se non mercé l'incessante metamorfosi della sua idea, ma la nuova idea poggia sul veicolo sicuro del mito"
Werner Jaeger, Esiodo, Le Opere e i Giorni, XXIII edizione, Bologna, Bur Rizzoli, aprile 2023, p.16
Come vi raccontiamo la mitologia Greca: ordiniamo il Caos
Questo ha portato inevitabilmente a creare più “versioni” dello stesso mito, che noi cercheremo di narrare in maniera leggera e simpatica. Ma per cominciare, vi faremo muovere i primi passi a partire dalla Teogonia di Esiodo. Perché proprio da qui? Perché quando noi abbiamo scoperto questa passione ci siamo trovati a navigare in un mare intricato di personaggi e di varie versioni della stessa leggenda e cercavamo disperatamente di capire le connessioni tra un racconto e l’altro, tra un personaggio e un altro. Basti pensare ad Eracle che tra una fatica e l’altra incontra tante figure che comunque hanno una loro storia e spesso si incrociano con altri miti ancora. Oppure ad Arcade che viene trasformato o nella costellazione dell’Orsa Minore o in quella di Artofilace, a seconda della versione del mito; ma allo stesso tempo la costellazione di Artofilace si chiama anche Boote e allora in questo caso il mito che ne racconta la formazione è totalmente diverso ed è pure legato al Grande Carro che sta nell’Orsa Maggiore; un casino! Per non parlare delle parentele! Se per Esiodo Afrodite è figlia di Urano, per Omero è figlia di Zeus. Chi ha ragione? Nessuno dei due ovviamente. Insomma, sappiamo che logica e razionalità non sono aggettivi propri delle leggende greche e romane ma noi volevamo avere la situazione chiara a 360°. Non volevamo solo “conoscere quel mito” ma approfondire tutto quello che c’era dietro. Nella Teogonia, Esiodo cerca proprio di fare un pochino di ordine nella mitologia greca; si è preso la briga di fare una sorta di “catalogo” dei personaggi più importanti e per noi non era possibile non porre questa opera come base.
onlyMythos: il sito sulla mitologia greca (e romana)
La cosa certa è che la mitologia greca e romana sono vastissime. Come abbiamo detto sopra, lo stesso mito è stato spesso cantato da diversi poeti e ognuno di loro ci ha lasciato la propria “versione”. Non vogliamo di certo ignorarli, ma porre Esiodo e la sua Teogonia come “punto di partenza” può essere un buon modo per iniziare questo progetto, per poi farlo snodare lungo tutto il cammino della mitologia. Quindi abbiamo pensato di strutturare onlyMythos in 3 “categorie” (che trovate linkate in fondo a questa pagina). La prima sezione si chiama “La Teogonia di Esiodo”. Lì troverete miti e leggende collegati a tutti i personaggi catalogati da Esiodo, sia quelli scritti da Esiodo stesso, sia quelli cantati da altri poeti. La seconda sezione si chiama “Mitologia Astrale” e prende il nome dall’opera stellare di Igino. Qui troverete tutti i racconti legati alle costellazioni, in particolare quelle dello Zodiaco, e di cui ne raccontano l’origine e la formazione. La terza sezione è “Curiosità mitiche”, termine che abbiamo coniato noi, e comprende tutti quei miti che hanno dato il nome a qualcosa (una pianta, un fiore, una particolare festa o usanza, ecc…).
Miti e leggende greche e romane
Dei greci e Dei romani
Racconteremo queste storie utilizzando principalmente i nomi degli eroi e degli Dei greci, dandovi, all’inizio del singolo racconto, il corrispettivo nome degli eroi e degli Dei romani. Per comodità abbiamo creato anche un elenco che li raggruppa tutti insieme e potete accedervi direttamente da qui. Il nostro non è un modo per dare più importanza al Pantheon greco e toglierla a quello romano. E’ più cercare di “uniformare” il più possibile i racconti, evitando di creare confusione a chi si sta avvicinando ora al mondo della mitologia greca e romana. Abbiamo preferito usare principalmente i nomi greci perché sono stati loro a dare inizio a questo fantastico mondo. Quando poi i romani hanno conquistato la Grecia, ne hanno assimilato la cultura e hanno avuto un profondo rispetto verso di essa, preservandone non solo la religione ma anche i monumenti e l’architettura che si ispiravano a questa.


