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COSTELLAZIONE DEL DRAGO

La costellazione del Drago è una delle 88 costellazioni moderne riconosciute e si trova in una posizione ben definita nel cielo boreale, collocata tra l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. La sua figura sinuosa si estende in un’area ampia, rendendola una presenza caratteristica nelle notti limpide dell’emisfero settentrionale. È inoltre inclusa tra le 42 costellazioni della Mitologia Astrale, l’opera attribuita a Igino che raccoglie e ordina miti e racconti legati alla nascita e al significato dei nostri arcipelaghi stellati, fornendo una sorta di guida mitologica alle figure celesti.

Rappresentazione della costellazione del Drago
Rappresentazione della costellazione del Drago

Secondo quanto tramandato dalla mitologia greca e romana, il drago raffigurato nella costellazione sarebbe Ladone, una creatura leggendaria la cui genealogia varia a seconda delle versioni: per alcune tradizioni sarebbe figlio di Tifone ed Echidna, per altre discenderebbe da Forci e Ceto, mentre altre fonti ancora lo indicano come nato direttamente da Gea. In certi racconti, invece, la costellazione del Drago non rappresenterebbe Ladone, bensì il drago che i Giganti avrebbero scatenato contro Atena nel corso della Gigantomachìa.

Miti e leggende sulla costellazione del Drago

Il drago Ladone

Il drago Ladone viene descritto come una creatura mostruosa dotata di cento teste, capace di emettere i più svariati suoni. Questa abilità gli permette non solo di imitare qualunque verso animale, ma anche di riprodurre voci e rumori in modo così realistico da potersi “camuffare” con estrema facilità. Tale caratteristica lo rende una presenza particolarmente inquietante e temuta, al punto da conferirgli un ruolo di grande responsabilità: la dea Era decide infatti di affidargli il compito di fare la guardia al prezioso albero dalle mele d’oro, custodito nel celebre giardino delle Esperidi.

L’albero, ricevuto da Era come dono di nozze da Gea in occasione della sua unione con Zeus, era stato fatto trapiantare dalla dea nei propri giardini. In origine a sorvegliarlo erano state poste le stesse Esperidi, tuttavia, con il passare del tempo, Era si rese conto che le giovani custodi non riuscivano a resistere alla tentazione: più volte furono infatti sorprese a cogliere e a gustare i preziosi pomi dorati. Per impedire che ciò continuasse, e per garantire una sorveglianza più rigorosa, la dea decise allora di affiancare alle ninfe il terribile drago Ladone, la cui presenza sarebbe bastata a scoraggiare chiunque dal tentare di avvicinarsi all’albero sacro.

esperidi-ninfe
Le Esperidi

Eracle, nel corso dell’undicesima fatica, quella in cui aveva come obiettivo il furto delle mele dorate custodite nel giardino delle Esperidi, si trova a dover affrontare il terribile Ladone. Lo scontro si conclude con l’uccisione del drago, che fino a quel momento aveva protetto con incrollabile vigilanza il prezioso albero sacro di Era. La dea, profondamente coinvolta nella vicenda delle dodici fatiche – poiché fu proprio lei a manipolare il destino di Eracle nel tentativo di condurlo a imprese così pericolose da causarne la morte – non rimane indifferente alla caduta del suo fedele guardiano.

Il drago Ladone custodisce l'albero delle mele delle Esperidi. E' il nemico di una delle dodici fatiche di Eracle
Ladone e l'albero delle mele dorate

Era decide infatti di onorare Ladone per ringraziarlo del suo servizio: gli concede un posto nel firmamento, trasformandolo in una costellazione affinché la sua memoria resti per sempre impressa nel cielo notturno. Anche Eracle trova poi posto tra le stelle, sebbene la sua costellazione sia oggi conosciuta con il nome di Inginocchiato. Questa figura celeste si estende proprio al di sopra della costellazione del Drago.

Atena e la Gigantomachìa

Secondo altre versioni del mito, la figura celeste non rappresenterebbe affatto Ladone, ma il drago che i Giganti scagliarono contro Atena durante la tumultuosa Gigantomachìa. In questo racconto, la dea – nota per la sua prontezza e per la sua forza strategica – non si lascia sorprendere dall’attacco: afferra la creatura con decisione e, sfruttando tutta la sua potenza divina, la scaglia lontano, proiettandola nel cielo. In tal modo il drago viene fissato per sempre nella volta stellata, trasformato nella costellazione del Drago come segno eterno dell’episodio e della vittoria della dea sui suoi avversari. Vi lasciamo un link per un approfondimento astronomico.

Informazioni essenziali

Nome Latino Costellazione

Draco

Emisfero

Boreale

Mitologia

Versione mito 1

Catasterismo del drago Ladone

Versione mito 2

Gigantomachìa: drago scagliato da Atena
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