COSTELLAZIONE DELLA CORONA BOREALE
La costellazione della Corona
Posizionata nell’emisfero settentrionale del nostro cielo, la costellazione della Corona Boreale brilla come un piccolo arco luminoso. Possiamo osservarla tra le costellazioni di Ercole (un tempo chiamato Inginocchiato) e del Boote. Fa parte delle 88 costellazioni moderne ed era già citata da Igino nella sua Mitologia Astrale – che la conosceva semplicemente come costellazione della Corona. In questa opera Igino racconta miti e leggende che propongono di rivelare come siano nati i nostri arcipelaghi stellati. Le storie sulla nascita della Corona sono tante e differenti tra loro e, come spesso accade nella mitologia greca, finiscono per intrecciarsi, dando origine a racconti diversi ma ugualmente affascinanti.

Infatti la costellazione della corona è comunemente detta essere la corona di Arianna, ricevuta in dono alle nozze con il dio Dioniso (Bacco). Altre fonti sostengono che la corona appartenesse a Dioniso e che egli la collocò tra le stelle in memoria del nome di sua madre Semele, dopo essere riuscito a riportarla indietro dal regno dei morti. Altre fonti invece raccontano che l’oggetto in questione fosse di Teseo e che l’abbia ricevuta in dono a Creta, mentre altre ancora la collegano a Croto, identificato con la costellazione del Sagittario. Quindi, continuate la lettura di questo articolo per approfondire tutte le leggende!
La corona di Arianna
Secondo la tradizione più diffusa, la costellazione rappresenta la corona di Arianna, ricevuta in dono da Afrodite e dalle Ore in occasione delle nozze con il dio dell’Ebbrezza e del Vino, Dioniso. La cerimonia si svolse sull’isola di Nasso, che qualcuno chiama invece Dìa, la stessa in cui era stata abbandonata da Teseo e dove era stata poi prontamente consolata da Dioniso (che i romani chiamavano Bacco). Ma insomma, perché Arianna è stata piantata IN-NASSO (🤯) da Teseo?
Arianna abbandonata da Teseo
Dopo aver sconfitto il Minotauro e lasciato Creta, Teseo portò con sé Arianna, che lo aveva aiutato a uscire dal labirinto, grazie alla ingegnosa tattica del famoso filo. I due, innamorati, salparono verso Atene, ma durante una sosta sull’isola di Nasso, il destino di Arianna cambiò e sul motivo abbiamo differenti testimonianze. Secondo alcuni Teseo mancò alla sua promessa di matrimonio già a Creta, poiché si era invaghito di un’altra fanciulla; per altri, Dioniso, innamorato della principessa, apparve in sogno a Teseo, intimandogli di lasciarla, mentre altri ancora attribuiscono ad Atena l’imposizione. Nella versione più conosciuta, Dioniso si precipita a consolare la principessa e i due convolano a nozze. Il dio quindi la conduce sull’Olimpo, dove la giovane viene divinizzata.
Qualche altra versione invece narra che la nave di Teseo fu trascinata via da una tempesta, dopo aver fatto scendere Arianna sull’isola di Cipro e quando riuscì a tornare, la trovò morta di parto; infatti la fanciulla era incinta di due gemelli, che purtroppo non sopravvissero. Infine, altre fonti dicono che fu Dioniso stesso a donarle la corona nel tentativo di conquistare il suo cuore alla corte di Minosse.
In vari racconti, la corona che ella porta fu fabbricata da Efesto, forgiata con gemme capaci di illuminare il buio del labirinto e guidare Teseo all’uscita; si tratta di una variante affascinante del celebre filo di Arianna.

La corona di Teseo
In altre tradizioni, la corona è legata a Teseo e al suo arrivo a Creta come sacrificio per il Minotauro, parte dei sette fanciulli e sette fanciulle che ogni anno Atene doveva cedere al re Minosse. In questa occasione, il re tentò di violentare una delle sette ragazze, ma Teseo glielo impedì, appellandosi alla sua origine divina in quanto figlio di Poseidone. Allora lo scontro con Minosse si focalizzò sulla verità di questo fatto e Minosse pretese una prova. Il re quindi gettò un anello d’oro in mare, chiedendo a Teseo di riportarglielo; dal canto suo, invocò Zeus, suo padre, il quale rispose a suon di tuoni e fulmini. Teseo si tuffò e, guidato da alcuni delfini, raggiunse le Nereidi.
Lì, le ninfe gli restituirono l’anello di Minosse e Teti gli donò una corona, che aveva ricevuto da Afrodite per le sue nozze con Oceano; secondo altri fu invece Anfitrite ad affidargliela. Tornato in superficie, Teseo portò con sé l’anello e la corona, segno della sua discendenza divina.
Dopo aver sconfitto il Minotauro, Teseo offrì la corona ad Arianna come promessa d’amore e quando la giovane morì, Dioniso collocò l’oggetto tra le stelle, così la Corona Boreale divenne simbolo eterno della loro unione.
Se vogliamo tener fede a questa variante, è bene sottolineare che in questo caso Teseo veniva identificato come l’Inginocchiato – oggi chiamato Ercole – che si trova accanto alla costellazione della Corona Boreale.

La corona di Dioniso
Un’altra leggenda vuole che la corona appartenesse allo stesso Dioniso. Il dio, quando scese nell’Ade per riportare in vita sua madre Semele, indossava quel prezioso ornamento. Semele, amante di Zeus, era stata ingannata da Era, che, camuffata nella vecchia nutrice della ragazza, l’aveva convinta a chiedere al padre degli Dei di mostrarsi in tutta la sua potenza, come prova della sua effettiva divinità. Ma la rivelazione divina fu fatale: Semele venne incenerita dalla luce di Zeus, il quale, avendo promesso alla fanciulla tutto ciò che voleva, non potè rifiutare di adempiere a quanto richiesto. Dal suo grembo, tuttavia, il dio riuscì a salvare il piccolo Dioniso e portò a termine la gestazione nascondendolo nel proprio polpaccio.

Quando Dioniso, ormai adulto, decise di riportare in vita sua madre, scese negli inferi, ma lasciò la corona all’ingresso dell’Ade per non contaminarla. Poi, per commemorare il nome di sua madre, ora accolta sull’Olimpo come divinità col nome di Tione, pose la corona nel cielo, dove brilla ancora oggi.
La corona di Croto
Bene, siamo giunti all’ultima leggenda sulla costellazione della Corona Boreale. Secondo questa versione, non si tratta né della corona di Arianna, né di quella di Teseo o di Dioniso, bensì di quella di Croto, figura mitologica associata al Sagittario. Musicista e cacciatore, Croto era amato dalle Muse per la sua abilità e il suo spirito brillante. Per tale motivo, le ninfe vollero rendere omaggio al loro amico e chiesero a Zeus di trovargli un posto tra le stelle. Così fu: Croto andò a formare la costellazione del Sagittario, mentre la sua corona, lanciata in cielo, divenne la luminosa Corona Boreale.