Cerca

COSTELLAZIONE DEL TORO

La costellazione del Toro è la seconda delle dodici costellazioni zodiacali; la troviamo tra l’Ariete e i Gemelli. E’ una delle 88 costellazioni moderne, ma già Igino la elencava tra quelle della Mitologia Astrale, opera che racconta miti e leggende greche e romane nascoste tra i nostri “arcipelaghi stellati”. Abbiamo due storie sull’origine della costellazione del Toro: secondo la prima, il protagonista è il maestoso animale in cui Zeus si è trasformato per rapire Europa; la seconda, invece, dice che si tratta della giovenca in cui è stata mutata la fanciulla Io da Zeus per nasconderla ad Era. Ora racconteremo entrambe le versioni, soffermandoci anche su Iadi e Pleiadi, ammassi stellari fortemente legati a questa costellazione. Le Iadi sono un gruppo numerosissimo di stelle che formano la testa del Toro. Anche le Pleiadi sono tantissime ma comunemente si dice che siano 7 e sono visibili proprio nella costellazione del Toro.

Immagine costellazione del Toro

Le storie sulla costellazione del Toro

Zeus ed Europa

Europa è una bella fanciulla di Tiro, figlia del re Agenore. Chi mai si sarà invaghito di questa ragazza? Ovviamente lui, Zeus. Il Tonante chiama Ermes e gli ordina di andare sui monti di Tiro e spingere le mandrie che stanno pascolando liberamente verso la spiaggia. Intanto il padre degli Dei si trasforma in un bellissimo toro candido e muscoloso; si unisce alle giovenche condotte da Ermes e cerca di attirare l’attenzione di Europa.
La ragazza inizialmente è titubante, ma piano piano capisce che quel toro è mansueto; così gli si avvicina, porgendo dei fiori.

Il toro addirittura gioca con lei e le saltella intorno, finché Europa, persa ogni diffidenza, si siede sul suo dorso. Il toro cammina verso la riva, poi si immerge nell’acqua e si spinge sempre più lontano; senza avere il tempo di rendersene conto, Europa si ritrova al largo, in mezzo al mare. Zeus la porta fino a Creta, dove finalmente si rivela e la fa sua. Una volta che il dio riprende le sue sembianze originali, l’immagine del toro viene posta tra le stelle, formando così la costellazione del Toro, come “ringraziamento” per aver trasportato la ragazza “sana e salva” sull’isola. Europa partorirà tre figli a Zeus: Minosse, Sarpedone e Radamanto.

Zeus ed Io

Io (o Iò) è la figlia del fiume Agenore, sulla quale Zeus ha ovviamente messo gli occhi. La attira in un bosco con l’inganno e nasconde quanto accade da una fitta nebbia. La moglie Era però conosce il suo pollo e va subito a controllare; fa diradare la foschia ma trova solo il marito con una bella giovenca. Anche Zeus conosce la sua polla e ha trasformato Io per nasconderla; ma Era non è stupida: chiede al marito di regalarle quella magnifica mucca. Seppur combattuto, Zeus gliela cede ed Era la mette sotto la guardia del bovaro Argo Panoptes.

La povera Io soffre e così Zeus spedisce Ermes ad uccidere Argo Panoptes (è il mito della coda del pavone). Era si infuria e manda un tafano a tormentare la malcapitata fanciulla; Io trascorre un lunghissimo periodo di fuga per tutto il mondo, in preda ai tormenti di Era, finché, giunta sul Nilo, implora Zeus di mettere fine al suo calvario. Zeus intercede per lei ed Era si mostra benevola, ridando la sua forma originale alla ragazza, che partorisce Epafo. L’immagine della giovenca che era stata fino a poco prima, viene inserita tra le stelle nella costellazione del Toro.

Le Iadi e le Pleiadi

Come abbiamo detto sopra, vale la pena porre l’attenzione anche sulle Iadi, l’ammasso aperto che forma la testa del Toro, e sulle Pleiadi, altro ammasso stellare visibile nella costellazione del Toro. Queste ultime sono particolarmente legate anche alla costellazione di Orione. Iniziamo dalle Iadi: pare che le Iadi siano le nutrici di Dioniso, le ninfe di Nisa o di Dodona. Quando Dioniso venne perseguitato da Licurgo, re della Tracia, le Iadi si rifugiarono da Teti e affidarono Dioniso alle cure della zia Ino, a Tebe. Per ringraziare le ninfe della protezione verso il figlio Dioniso, Zeus concesse alle nutrici un posto tra le stelle.

Le iadi nella costellazione del Toro

Un’altra versione vuole che le Iadi siano in primis Pleiadi, figlie di Atlante e dell’oceanina Pleione (chiamata anche Etra dai Latini). Erano quindici; solo cinque di loro erano sorelle di Iante e quando lui fu ucciso, caddero in un dolore profondo e, consumandosi in lacrime, vennero trasferite tra le stelle; per questa ragione, furono chiamate Iadi (da hyein, piovere). Sette delle altre dieci Pleiadi si suicidarono in seguito alla morte delle cinque sorelle Iadi e anche loro presero sede in cielo, formando appunto l’ammasso stellare delle Pleiadi. Secondo un’altra storia invece, il motivo del catasterismo delle Pleiadi risiede nel mito di Orione: quando il fiero cacciatore fece da stalker a Pleione, madre delle Pleiadi, per ben sette anni, lei si nascose; Zeus, impietositosi per le figlie di Pleione, le trasferì tra le stelle. Peccato che Orione finì poi nella costellazione vicina e sembra inseguirle.

Delle sette Pleiadi, solo sei sono ben visibili a occhio nudo; sono quelle che hanno avuto una relazione con immortali: Elettra, Maia, Taigete, Alcione, Celeno e Sterope. L’ultima, Merope, sposò un mortale, Sisifo; dal loro matrimonio nacque Glauco, padre di Bellerofonte. Al momento del catasterismo delle Pleiadi, anche a Merope fu concesso questo dono, ma per il fatto di avere come marito un mortale, fu resa meno brillante. Elettra partorì a Zeus Dardano, mentre Maia diede alla luce Ermes; anche Taigete gli diede un figlio: Lacedemone; Alcione ebbe Irieo con Poseidone; Celeno, sempre a Poseidone, partorì Lico e Nitteo; Sterope con Ares diede alla luce Enomao.

Una variante del mito, vede invece Elettra come quella non visibile. Questo perché, quando venne distrutta Troia, lei fu sconvolta perché la stirpe della città discendeva da Dardano, suo figlio. Si allontanò quindi dalle sorelle e si sistemò nel circolo artico, dove a volte la si riconosce grazie ai suoi lunghissimi capelli, cosa che le vale il nome di Cometa.