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LE GRAIE

Descrizione delle Graie

Le Graie (chiamate anche Forcidi) sono divinità minori, classificate come creature in un certo senso mostruose, che probabilmente personificano la spuma bianca del mare; infatti esse sono solitamente dipinte come fanciulle con i capelli bianchi (o grigi) di vecchiaia, che hanno sin dalla loro nascita, tanto da sembrare addirittura millenarie. Secondo Eschilo i loro corpi avevano la forma di cigni, ma questa descrizione non è molto ricorrente nella tradizione mitologica; inoltre aggiunge che sono solite dimorare lontano dalla luce del Sole e schivano addirittura i raggi di Luna. Oltre ciò, le Forcidi sono singolari per il fatto che condividono un solo occhio e un solo dente, dei quali alternano l’utilizzo secondo le necessità.

Le Graie condividono il loro unico occhio
Le Graie si passano l'occhio

Sul loro numero ci sono pareri discordanti; secondo Esiodo sono due, Penfredo ed Enio, mentre altre fonti ne citano tre o quattro e in questo caso i nomi delle altre due sono Perside e Deino (Dino). Il nome Penfredo significa “la guida”, Deino “la terribile”, Enio è “la bellicosa” e Perside “la distruttrice”.

Geneaologia delle Graie

Come tutta la stirpe di Forco (o Forci) e Ceto, dei quali sono figlie (qui potete consultare una comoda mappa concettuale ad albero genealogico), le Graie hanno delle fattezze che tendono al mostruoso, come le sorelle Echidna e le Gorgoni, delle quali sono custodi, e del fratello Drago Ladone. Forco e Ceto infatti sono divinità primordiali, entrambi figli di Gea ed Urano, e i loro aspetti sono proprio di mostri marini; d’altra parte, quasi tutte le creature generate da Gea, la Terra, posseggono connotazioni che vogliono riflettere proprio la loro provenienza ed esprimere il legame con la terra e con la natura, spesso con forme striscianti.

Forco è una divinità degli abissi marini, mentre Ceto (Keto) è la divinità dei mostri marini. Direi quindi che ha senso che le Graie siano considerate la personificazione della spuma bianca del mare, anche se, a differenza dell’autorità dei genitori, quella delle Forcidi di per sé non sembra suggerire comportamenti o aspetti negativi ma mantiene le origini marine.

Spuma del mare che personificano le Graie
La spuma del mare

Perseo ricatta le Graie

L’episodio più ricorrente in cui incontriamo le Graie, è quello dell’incontro con Perseo. L’eroe è stato incaricato di tagliare la testa di Medusa, una delle Gorgoni, e portarla a Polidette, re di Serifo, ed è alla ricerca della dimora di queste ultime. In questo frangente, si imbatte nelle Forcidi che, come abbiamo detto sopra, sono le custodi delle Gorgoni, loro sorelle. Ora, che avere come custodi due, tre o quattro signorine che hanno un occhio solo da condividere non sia proprio il massimo per la sicurezza è abbastanza ovvio, ma l’ovvio non esiste nella mitologia greca per cui sorvoliamo.

Perseo quindi cattura l’occhio mentre le Forcidi se lo passano e così le ricatta, promettendo di restituirlo in cambio di informazioni su come e dove scovare le Gorgoni. In questo passo Apollodoro ci rivela che le Graie possedevano i calzari alati, la borsa magica e l’elmo dell’invisibilità, che Perseo prende e munito di questi aggeggini continua la sua perlustrazione per portare a termine la missione.

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